Solo un MOG 231 adeguato e attuato salva l’ente da responsabilità
Con la sentenza n. 2768/2025 la Corte di Cassazione torna a pronunciarsi in tema di responsabilità amministrativa degli enti, offrendo spunti significativi sull’importanza dell’adozione e della concreta attuazione di un Modello di Organizzazione e Gestione (MOG 231) idoneo a prevenire reati in ambito di sicurezza sul lavoro.
Il caso da cui trae origine la pronuncia della Cassazione riguarda il decesso di un lavoratore durante la movimentazione di un serbatoio industriale. Secondo i giudici di merito, l’infortunio era stato determinato da pratiche operative non regolamentate e dalla mancata valutazione del rischio specifico connesso a tale attività. Le carenze organizzative evidenziate includevano l’assenza di procedure formalizzate, la mancanza di una formazione specifica per i lavoratori e l’omessa designazione di un preposto alla supervisione delle operazioni.
La Corte di Cassazione ha riconosciuto la responsabilità dell’ente ex art. 25-septies, comma 3, del Decreto Legislativo n. 231/2001 per la carenza di un MOG 231 adeguato e concretamente attuato.
In particolare, la “colpa di organizzazione” è stata individuata nell’omessa procedimentalizzazione della movimentazione dei serbatoi, nella mancata nomina di un preposto e nella carenza di adeguata formazione del personale dipendente. La condotta omissiva è stata considerata idonea a determinare un vantaggio economico per l’ente, derivante dal risparmio sui costi legati alla sicurezza, elemento che integra il criterio del vantaggio previsto dall’art. 5 del Decreto Legislativo n. 231/2001.
La Corte ha chiarito che il presupposto del vantaggio, così come quello dell’interesse, deve essere valutato rispetto alla condotta omissiva e non esclusivamente all’evento lesivo verificatosi. Nel caso concreto, il vantaggio è stato individuato nel risparmio di spesa ottenuto dall’omessa adozione di presidi organizzativi e formativi adeguati. Tale risparmio, pur non quantificato, è stato ritenuto rilevante in quanto espressione di una politica aziendale di contenimento dei costi legata alla sicurezza.
Inoltre, la Corte ha sottolineato che il vantaggio può essere anche minimo, purché rappresenti un indice di trascuratezza nelle misure di prevenzione degli infortuni.
La pronuncia riafferma l’importanza di un MOG dinamico, adeguato e concretamente applicato.
Non è sufficiente la mera adozione formale di un modello organizzativo, ma è necessaria la sua effettiva implementazione tramite procedure operative dettagliate, una formazione continua e
un sistema di controllo interno efficiente.
La Corte ha evidenziato che l’adozione di prassi operative concrete e verificabili, accompagnate da una formazione adeguata e continua del personale, rappresenta un elemento cruciale per escludere la responsabilità dell’ente.
La formazione, inoltre, deve essere specifica rispetto ai rischi connessi alle attività aziendali, garantendo che ogni lavoratore sia pienamente consapevole delle procedure da adottare per la prevenzione degli infortuni. L’ente ha, poi, l’obbligo di vigilare sull’efficace attuazione del modello organizzativo e di aggiornare le procedure in relazione all’evoluzione delle attività produttive e dei rischi connessi.
La Corte ha posto l’accento sull’importanza della procedimentalizzazione delle attività lavorative, sottolineando che la mancanza di procedure formali ha contribuito alla creazione di un contesto operativo insicuro.
Secondo la Cassazione, la valutazione dei rischi deve essere completa e riferita a tutte le fasi delle lavorazioni, con l’individuazione di misure preventive e protettive adeguate. Inoltre, l’ente deve garantire un controllo costante sull’osservanza delle procedure da parte dei lavoratori, prevedendo meccanismi di verifica e supervisione efficaci.
In conclusione, la sentenza della Corte di Cassazione qui esaminata costituisce un monito per le imprese circa l’importanza di adottare modelli organizzativi non solo formalmente adeguati, ma effettivamente implementati e costantemente monitorati.
L’adozione di procedure dettagliate, la formazione continua del personale dipendente e il controllo interno sull’effettiva osservanza delle misure adottate sono elementi essenziali: oltre a prevenire il rischio del verificarsi di infortuni, costituiscono i presupposti fondamentali per escludere la responsabilità amministrativa dell’ente.