CONTENUTO ESCLUSIVO

Intelligenza artificiale: Meta userà i tuoi dati per addestrarla ma puoi opporti entro fine maggio 2025

Tempo lettura: 3 minutiIntelligenza artificiale e privacy: Meta userà i dati degli utenti europei per l’addestramento dei suoi modelli. Possiamo fare qualcosa? Sì, vi spieghiamo come opporsi entro la fine di maggio 2025

Imprenditore?
Ecco cosa devi sapere

Imprenditore?
Ecco cosa devi sapere

Tempo lettura: 3 minuti

Intelligenza artificiale: Meta userà i tuoi dati per addestrarla ma puoi opporti entro fine maggio 2025

Intelligenza artificiale e privacy tornano a scontrarsi con una novità che riguarda milioni di utenti europei. A partire dalla fine di maggio 2025, Meta inizierà a utilizzare i dati degli utenti adulti di Facebook e Instagram residenti in Europa per addestrare i propri sistemi basati su intelligenza artificiale, tra cui chatbot, assistenti virtuali e modelli linguistici come LLaMA. Questo cambio di rotta rappresenta un passaggio epocale per l’ecosistema digitale europeo e impone scelte consapevoli da parte degli utenti.

 

 

Intelligenza artificiale e dati personali: cosa cambia davvero

 

Fino a oggi, Meta non aveva impiegato i contenuti di Facebook e Instagram provenienti dall’Unione Europea per l’addestramento della propria intelligenza artificiale. Questo per effetto delle stringenti normative in materia di protezione dei dati personali, in particolare del GDPR. La situazione è destinata a cambiare.

 

Entro maggio 2025, tutti i contenuti pubblici e personali (foto, post, commenti) condivisi dagli utenti adulti europei potranno essere utilizzati da Meta per migliorare i propri sistemi di intelligenza artificiale.

 

Questo include dati già pubblicati in passato, non solo quelli futuri. Ciò significa che anche vecchie foto di vacanze, riflessioni pubbliche e interazioni sui social potrebbero diventare parte del “carburante” per i sistemi di intelligenza artificiale dell’azienda.

 

 

Intelligenza artificiale sì, ma con consenso o opposizione esplicita

 

Dopo un iniziale tentativo avviato nel 2024 e poi sospeso in seguito a rilievi dell’Irish Data Protection Commission (IDPC), Meta ha optato per una nuova procedura che permette agli utenti di esprimere un’opposizione in modo più semplice e diretto.

 

In particolare, tutti gli utenti adulti riceveranno (o hanno già ricevuto) una notifica direttamente su Facebook o Instagram, che li informa dell’uso dei propri dati per finalità di addestramento dell’intelligenza artificiale. L’azione da compiere è chiara: chi non vuole che i propri contenuti vengano utilizzati, deve opporsi attivamente entro la fine di maggio 2025.

 

 

Come opporsi all’uso dei propri dati da parte dell’intelligenza artificiale di Meta

 

Per manifestare il proprio dissenso, Meta ha messo a disposizione moduli ufficiali. L’opposizione si può inviare facilmente online:

 

Attraverso questi link, l’utente può indicare che non desidera che i propri dati siano inclusi nell’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale. È importante sottolineare che, se non si agisce entro la scadenza, i dati potranno essere usati e non sarà possibile eliminarli retroattivamente dai modelli.

 

Qui si vede lo screenshot del modulo che apparirà da compilare:

 


Perché è importante decidere ora

 

Una volta che un contenuto viene usato per addestrare un modello di intelligenza artificiale, l’informazione viene integrata in maniera irreversibile. L’attuale stato della tecnologia non consente di “rimuovere” in modo preciso i dati che hanno contribuito alla formazione del modello.

 

Questo non è solo un tema di privacy. Per aziende, professionisti e imprenditori, è anche un tema di strategia e tutela del proprio patrimonio informativo. La intelligenza artificiale di Meta non distingue tra dati personali e contenuti aziendali: ogni post visibile pubblicamente potrebbe essere assorbito nei sistemi, divenendo parte del know-how di un gigante tecnologico.

 

 

Intelligenza artificiale e trasparenza: un problema ancora aperto

 

Nonostante la possibilità di opporsi, restano aperti numerosi interrogativi sulla trasparenza dell’intero processo. Meta non ha ancora comunicato in dettaglio in che modo i dati saranno selezionati, anonimizzati (se lo saranno) e impiegati. Inoltre, non è chiaro se eventuali contenuti condivisi con un pubblico ristretto, ma non completamente privati, rientrino nella raccolta.

 

Per chi si occupa di marketing, comunicazione o gestisce profili aziendali, comprendere il perimetro di questa attività di intelligenza artificiale è fondamentale per evitare l’uso improprio di contenuti o strategie pubblicate online.

 

 

La decisione di opporsi o meno deve basarsi su una valutazione personale, ma anche imprenditoriale.

 

Se non si ha alcuna preoccupazione che i propri contenuti pubblici vengano impiegati per lo sviluppo della intelligenza artificiale, non è necessario compiere alcuna azione. Tuttavia, se si vuole evitare che la propria identità digitale, la propria immagine o le proprie opinioni vengano inglobate in un ecosistema AI gestito da terzi, è essenziale agire prima della fine di maggio 2025.

 

Questo caso rappresenta un precedente importante. La crescente diffusione di strumenti di intelligenza artificiale impone una nuova alfabetizzazione digitale, anche giuridica, in cui l’utente ha la responsabilità – e il diritto – di scegliere come saranno trattati i propri dati.

 

Il contesto europeo garantisce strumenti di difesa e trasparenza grazie al GDPR, spetta ai cittadini e alle imprese farne uso con consapevolezza. Il silenzio equivale a un assenso irrevocabile, almeno per quanto riguarda l’integrazione dei dati nei modelli in parola.

 

L’intelligenza artificiale è una risorsa potente, ma richiede regole chiare e scelte informate. Meta offre una finestra temporale per opporsi all’uso dei propri dati: è un’opportunità da cogliere, se si vuole mantenere il controllo sulla propria identità digitale.

SCARICA L’ULTIMO REPORT ESCLUSIVO IUSGATE

“Come sfruttare 5 clausole legali nei tuoi
contratti per abbassare del 50% il churn rate

SCARICA L’ULTIMO REPORT ESCLUSIVO IUSGATE

BONUS INCLUSO: Come i colossi multinazionali sfruttano le leve legali
per crearsi vantaggi competitivi, e come puoi usarli anche tu.
Inserisci i dati e ricevi subito la tua copia

CONTATTI